Viola e il Borgo incantato
Un giorno arrivò nel borgo antico, da un paese lontano, Viola. Era dolce e fragile come tutti i bambini arrivati da poco in questo mondo, ma aveva una Qualità che gli altri bambini non avevano. Sapeva guardare attorno con occhi meravigliati e creativi; sapeva vedere mondi che nessuna altro riusciva a vedere. Così gli orizzonti che s’aprivano allo sguardo curioso di lontano sul mare, lei vi scorgeva prati fioriti di margherite sotto vaporanti nuvole biancheggianti alte e volute come montagne incantate. Negli orizzonte fra gli aerei colli i suoi occhi vi dipingeva pareti fiorite, filtrate dalla luce rigenerante delle albe mattutine sfavillanti, e tramonti vermigli. Al calar della sera nella volta stellata Viola disegnava stelle e mondi incantati, vie illuminate e profondissimi letti di lumi accesi. Poi posava nella luna lucente occhi ed espressioni del sorriso, si che quella luna sorrideva ad ognuno che la guardava. Lo sguardo di Viola incantava ogni cosa. Dal suo arrivo, il borgo antico divenne il Borgo Incantato ove ogni bambino poteva giocare serenamente e felicemente, con gli stessi occhi incantati di Viola.
(Valtero Curzi)
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